Questi due anni sono stati il tanto temuto avvento degli ombretti in crema: i Long-Wear Luminous Eyeshadow di Chanel, i Paint Pot di MAC e gli Shimmering Eye Color di Shiseido sono solo la punta – di lusso – dell’iceberg.
Nemmeno i brand low cost si sono trattenuti dal cavalcare il trend, primi fra tutti i tedeschi Catrice ed Essence (entrambi della Cosnova), che nel corso dell’autunno hanno rispettivamente lanciato le linee Made To Stay (permanente) e Circus Circus (limited edition).
Personalmente non son mai stata una grandissima fan degli ombretti in crema. Avendo la pelle grassa tendono sempre a creare delle fastidiose righette sulla palpebra, e a durare si e no un’ora. Ho provato questi di Catrice (e uno di Essence) solo dopo aver letto le prime strabilianti recensioni delle blogger tedesche, pensando di non avere nulla da perdere visto il costo irrisorio (€ 3,90).
I colori che ho provato sono due Star was here! (030), un grigio antracite metallizzato, e Lord of the Blings (040), un oro poco saturo iridescente. Ecco come si presentano con diversi tipi di luce.
Luce naturale diretta
Luce naturale indiretta
Luce artificiale calda
Come si può notare i microshimmer all’interno del nero virano su tinte calde come il blu, mentre quelli all’interno dell’oro tendono a saturarne la tinta. Personalmente adoro Lord of the Blings, un colore ottimo sia come base per un makeup leggero ed elegante, sia come punto luce per trucchi più complicati.
Passiamo quindi alle altre caratteristiche.
Durata Per essere un ombretto in crema è veramente alta: si parla di circa 8 ore senza sbavature con l’utilizzo di un primer, un po’ meno (6 ore) per il nero quando viene utilizzato come ombreggiatura per lo smokey.
Nel caso la scelta ricada sul nero un consiglio spassionato: utilizzate uno struccante bifasico (tipo questo) altrimenti sarà impossibile rimuoverlo!
Stesura Personalmente mi trovo meglio ad applicare il prodotto con i polpastrelli, ma causa unghie dopo un certo utilizzo è praticamente impossibile. Sono quindi dovuta passare ai pennelli. Dopo varie prove la scelta è ricaduta per l’oro per il Brush Eyes 202 di Kiko, un pennello da ombretto a punta piatta, mentre per il grigio sullo Small Angled Brush della linea Studio di E.l.f.. Quest’ultima scelta potrebbe sembrare azzardata, ma trattandosi di un colore molto carico ho notato che è preferibile disegnare l’ombra con un pennello da eyeliner e successivamente sfumare intorno. Nel caso invece lo usi come base la scelta ricade nuovamente su un pennello piatto.
Pigmentazione E’ altissima. Basta un’unica passata di colore perchè questo sia pieno e carico, lo stesso che si può vedere nella boccetta.