Perfect Chemistry è il primo volume della trilogia scritta di Simone Elkeles. Dalla storia non ci si deve aspettare nessuna novità, nessuna filosofia profonda e di certo non una lezione di vita, perchè è già stata vista e rivista in mille salse. Basta pensare a due classici chick flick come Grease e Dirty Dancing.
Brittany (già il nome è una garanzia) all’apparenza è perfetta: ha un corpo mozzafiato, voti altissimi, il ragazzo più bello della scuola e come ciliegina sulla torta è pure capo-cheerleader. Alex invece è il clichè del bad boy: è pieno di tatuaggi, gira in moto e fa parte di una gang. Per entrambi però è tutto una facciata, perchè sembra che dove sono nati abbia delineato la loro vita senza possibilità di scampo.
Tutto cambia quando i due vengono accoppiati per un progetto scolastico e più che tra i composti in laboratorio la chimica sembra essere tra di loro, nonostante il muro di diffidenza e pregiudizi che li separa.
Quanti libri avete letto che partono in questa maniera? Probabilmente una miriade, e se così non è avrete sicuramente avuto la vostra buona dose di telefilm e film a compensarne la mancanza.
Perfect Chemistry però è diverso: gangbanger a parte (poco realistici) riesce ad essere avvincente, romantico, drammatico, divertente e sexy (pur omettendo dettagli troppo grafici) in ogni pagina, impedendo di staccarsi dalle sue pagine.
Il merito probabilmente è da cercarsi soprattutto nelle parti di Alex, uno dei pochi personaggi maschili ad avermi fatto perdere la testa tra le pagine di un libro. E non è una cosa che capita spesso.. finora c’erano riusciti solo in tre: Mr. Darcy (lo so, è un clichè), Rhett Butler (l’arrogante in fondo in fondo piace a tutti) e Goffredo di Peyrac (chi più mascolino e passionale di lui?).
E’ duro e arrogante ma tratta Brittany come una principessa, è sexy ma romantico e gira in giacca di pelle in sella ad una moto (che fa tanto James Dean in Gioventù Bruciata). Chi può resistergli?
E’ un libro che mi sento di consigliare a tutte le donnine che leggono il blog, perchè sono certa che ognuna riuscirebbe a trovare la propria personale chiave di lettura. L’unica pecca è che ancora non è stato tradotto in italiano!
Consigliato a chi ha apprezzato..
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